Riccardo Antonilli
lunedì 27 settembre 2010
In trecento contro il "Parco vergogna"
Una manifestazione per chiedere l’abrogazione dell’ultimo “Parco vergogna”. La manifestazione è quella organizzata, presso il parcheggio antistante la stazione ferroviaria di Monte San Biagio, dal comitato “Parco, no grazie”, presieduto da Oreste Sanalitro; il è il Parco dei Monti Ausoni nella definizione del presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani. Oltre a lui, hanno aderito all’iniziativa, tra gli altri, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Enrico Tiero, il consigliere regionale Giovanni di Giorgi, l’onorevole Maria Burani Procaccini e il delegato provinciale alle riforme istituzionali e ai rapporti con gli enti locali, Roberto Migliori. Circa 300 i manifestanti, aderenti alle principali associazioni venatorie del territorio interessato dall’ente, che hanno preso parte alla manifestazione. Cusani ha spiegato la sua definizione con chiarezza: “Il Parco è stato istituito, senza alcuna concertazione con gli enti locali, solo per dare lavoro per qualche settimana a diverse persone, che poi sono rimaste senza un’occupazione”. Per il presidente dell’ente di via Costa, la tutela del territorio deve esserci, anche attraverso strumenti quali i Parchi o i Monumenti naturali, a patto che questi “tutelino le parti più belle della provincia pontina e non limitino le attività dei suoi abitanti e lo sviluppo del territorio”. Dai numerosi interventi, sono emersi alcuni punti fermi: la necessità di rivedere il perimetro del Parco e portare tutte e tre le aree protette che ricadono nella provincia di Latina (Ausoni, Aurunci e Riviera D’Ulisse) sotto un’unica gestione, per evitare un inutile sperpero di risorse pubbliche. E proprio la Provincia ha voluto lanciare un segnale forte alla Regione, promuovendo una proposta di abrogazione della Legge regionale del 4 dicembre 2008 numero 21. Quella che ha istituito il Parco naturale regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. La Provincia non ha il potere di abrogare una legge regionale, ma qualora il punto trovasse parere favorevole, la proposta da Latina arriverebbe fino al consiglio regionale, ente deputato a decidere. Per ora l’iniziativa ha trovato parere favorevole in commissione Ambiente, ma ha incontrato un primo ostacolo in consiglio provinciale, dove è approdata il 20 settembre scorso senza arrivare alla discussione, a causa di una richiesta di "approfondimento politico" da parte dell’Udc.
Riccardo Antonilli
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