“Ridare un senso alla parola legalità e restituire dignità alla città”. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il Partito Democratico ad organizzare la manifestazione tenutasi ieri pomeriggio davanti alla nuova Casa comunale. Una location scelta non a caso dai democratici. Un luogo simbolo dell’amministrazione Parisella, di una classe politica messa in discussione dalla relazione della commissione di accesso agli atti nominata dal prefetto di Latina, che l’8 settembre del 2008 ha chiesto lo scioglimento del consiglio comunale. Poi sono arrivati i ritardi e i rinvii del consiglio dei minsistri, fino alla decisione del governo di riesaminare il caso alla luce della nuova normativa in materia. Allora il Pd ha deciso di riunirsi a Fondi per incontrare citttadini, associazioni e sindacati e di chiedere lo sciolgimento del consiglio. E lo ha fatto con uno delgi uomini più rappresentativi del partito, l’ex segretario e neo membro della commissione antimafia, Valter Veltroni. Proprio lui ha spiegato di aver chiesto ai vertici locali di organizzare l’incontro. Con lui sono giunti in città Laura Garavini, capogruppo del Pd in commissione pralamentare antimafia; Luisa Laurelli, presidente della commissione legalità della Regione; Pina Picerno, responsabile legalità del partito; l’onorevole Sesa Amici e il segretario regionale Roberto Morassut, oltre agli esponenti locali. Il coordinatore cittadino, Bruno Fiore ha elencato una serie di proposte per ristabilire il senso della legalità, tra cui l’intitolazione della piazza antistante il nuovo comune a Falcone e Borsellino, eroi simbolo della lotta alla mafia. “Come Pd – ha dichiarato la Garavini – su Fondi stiamo lavorando da mesi, ma ci troviamo davanti alla strafottenza del governo. Abbiamo visto le carte, le abbiamo studiate e purtroppo, ci sono elementi di collusione tra politici locali e criminalità organizzata”. La Picerno: si è detta “inorridita e schifata” dall’atteggiamento del governo. L’onorevole ha poi ricordato che “Fondi è solo la punta dell’iceber, tutto il territorio circostante è caratterizzato da infiltrazioni”. Per la Laurelli: “Su Fondi il governo ha dimostrato una gestione strabica. Ci sono – ha continuato – presenza e ormai radicate dimostrate dagli atti della magistratura. Non credo – ha concluso – esista un altro paese in cui un presidente del consiglio smentisce un suo ministro. A questo punto o si dimetta o Berlusconi o Maroni”.
Riccardo Antonilli
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