E’ slittata nuovamente, a data da destinarsi, la seduta al Tar sui due ricorsi presentati dal comune di Fondi contro l’istituzione della commissione di accesso agli atti. Il legale dell’amministrazione ha chiesto il rinvio sulla base di una circolare del Ministero dell’Interno datata 1991, in cui si dichiara necessario il coinvolgimento, al momento dell’istituzione delle commissioni di accesso da parte dei Prefetti, del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Intanto il sindaco Luigi Parisella interviene sull’interrogazione parlamentare presentata dal senatore del Partito Democratico, Raffaele Ranucci, sottoposta al Ministero dell’Interno, firmata anche dal capogruppo al Senato del Partito Democratico Anna Finocchiaro e dal senatore Luigi Zanda, volta ad accelerare l’iter per lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi. Un intervento quello di Ranucci che viene giudicato da Parisella “privo di qualsiasi fondamento logico e giuridico. Ranucci – prosegue il primo cittadino - dovrebbe avere più rispetto delle istituzioni. Se lui ha concluso le indagini, se ha già condannato il comune, se si sostituisce agli inquirenti allora l’interrogazione ha un senso, mentre, in realtà, mi sembra solo un’intrusione fuori luogo che si commenta da se”. Il senatore del Pd ha spiegato che “il prefetto di Latina Bruno Frattasi, verificato che ricorrevano le condizioni, ha deciso di chiedere al Ministero dell’Interno di procedere allo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Fondi, a causa di presunti condizionamenti malavitosi. Ad oggi – ha proseguito l’esponente del Pd - non c’è stato nessun atto da parte del ministro, mentre sarebbe importante intraprendere tempestivamente provvedimenti per contrastare la criminalità organizzata e le infiltrazioni malavitose nella provincia di Latina, al fine – conclude - di garantire in questi territori una vita democratica e civile”. Per Parisella l’intervento del senatore di centrosinistra dimostra “poco rispetto per le istituzioni che devono decidere senza influenze esterne. Tanto – sottolinea - che noi non abbiamo mai fatto dichiarazioni che potessero in qualche modo andare ad influenzare il lavoro di chi di dovere. La democrazia che tanto auspicano a parole - accusa - dovrebbero imparare ad applicarla ai fatti”. Il primo cittadino, in seguito, passa al contrattacco “potremmo proporre al governo Berlusconi di operare con il “metodo Ranucci”: basta togliere le istituzioni e gli organi inquirenti e istituire di nuovo l’inquisizione. Il senatore – prosegue Parisella – si preoccupasse di cose più importanti come le conseguenze irreparabili per l’ambiente che il progetto del porto di Formia da lui appoggiato porterebbe”. In conclusione il sindaco annuncia di aver dato mandato ai suoi legali “per tutelare l’immagine del sottoscritto e del comune in qualsiasi sede, anche per le fughe di notizie rispetto alle indagini su Fondi apparse negli ultimi tempi sulla stampa”.
Riccardo Antonilli
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