sabato 7 novembre 2009

Profumo di mafia, Fondi su Annozero

Profumo di mafia, un titolo forte quello scelto dalla trasmissione Annozero per la puntata su Fondi. Mafia, una parola che in città non vorrebbe sentire più nessuno. Eppure non c’è modo di non legarla alla cittadina del sud pontino. Vuoi per l’inchiesta Damasco 1 (quattro arresti per usura gravata da modalità mafiose), vuoi per Damasco 2 (33 indagati e 17 arresti, di cui molti per associazione mafiosa) e vuoi per una richiesta di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, qui a Fondi ci si trova sempre a parlare di mafia. Tanto che il cosiddetto “caso Fondi” ha ottenuto un’attenzione mediatica non indifferente. Non è un caso che la trasmissione condotta da Michele Santoro abbia deciso di incentrare sulla cittadina del sud pontino un’intera puntata. Quello di giovedì sera è stato un appuntamento televisivo che pochi fondani si sono persi. Nel corso della trasmissione - va detto - non è emerso nulla di nuovo rispetto a quello che lentamente è venuto fuori da un paio d’anni a questa parte. L’ottimo reportage di Stefano Bianchi è stato utile ad ascoltare - o almeno a tentare di farlo - tutti i protagonisti della vicenda. In studio, accanto a Luigi De Magistris (IdV), Claudio Fava (Sinistra e Libertà) e Italo Bocchino (PdL), c’era anche il leader pontino del Popolo della Libertà e fondano doc, Claudio Fazzone. Lui ha giocato il ruolo del difensore della città e degli amministratori, ribadendo pubblicamente la volontà di querelare il prefetto di Latina, Bruno Frattasi per falso. Per Fazzone tutto il “caso Fondi” è una macchinazione messa in piedi per colpire il suo feudo elettorale. Il discorso, a tratti, si è allargato a temi di carattere nazionale e, nonostante le richieste di De Magistris, i due ospiti della maggioranza non hanno spiegato quali fossero le perplessità che hanno spinto il Consiglio dei ministri a non decidere sulla richiesta di scioglimento fino a quando il consiglio comunale non si è dimesso. Dunque, il “caso Fondi” è stato ripercorso, analizzato e reso noto ad una platea nazionale, ma i dubbi non si sono dissolti. I cittadini, quei tanti occhi incollati allo schermo televisivo, appaiono, dopo la puntata, divisi esattamente come lo sono stati durante le indagini e dopo il mancato scioglimento. Accanto a chi crede che la mafia a Fondi non sia altro che un’invenzione, c’è chi è convinto che sarebbe il caso di non negare per evitare che una situazione già critica possa deteriorarsi ulteriormente.
Riccardo Antonilli

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