mercoledì 1 luglio 2009

Informazione e indagini, l'amministrazione gioca in difesa

Del «caso Fondi» si continua a parlare. Il nome della cittadina della piana continua ad invadere i media nazionali. E’ il caso del Tg1 che, nell’edizione serale di sabato scorso, ha dedicato un servizio alle infiltrazioni malavitose nel basso Lazio. Il giornalista Alessandro Gaeta, dopo aver illustrato fatti e avvenimenti che mostrano un’inquientante situazione riguardante diversi comuni del sud pontino, ha citato Fondi, spiegando che presto «avrà il comune sciolto per infiltraioni mafiose». Un servizio che ha mandato su tutte le furie il sindaco, Luigi Parisella. «Ancora una volta, nell’ambito di un servizio di cronaca riguardante la confisca di beni al clan dei Bardellino, - spiega - la città di Fondi viene artatamente inserita nella notizia e ingiustificatamente vilipesa e colpita nella sua identità, e il Mof è descritto come luogo in cui la contrattazione commerciale è sotto il controllo della malavita». Per Parisella: «Vengono riproposte ormai da mesi e mesi accuse infamanti, prive di ogni riscontro giudiziario, che di fatto comportano danni rilevanti di ordine morale e di natura economica alla città e al Mof, che costituisce uno dei centri vitali dell’economia locale, comprensoriale». Il sindaco, in seguito, attacca apertamente il giornalista Gaeta accusato della «più sfacciata ed impudente parzialità informativa. Il diritto alla libertà d’informazione prevista dall’articolo 21 della Costituzione - continua - per taluni giornalisti diviene una sorta di paravento per propalare, invece, fatti, vicende e notizie non connotate da inoppugnabili elementi di verità, ma piegate a logiche aberranti di conflittualità e scopi strumentali di cinico scontro di potere politico». Parisella, infine, «di fronte ad un comportamento di tale gravità» ha intenzione di inoltrare «un’apposita istanza al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, al Ministro degli interni e allo stesso presidente del Consiglio dei Ministri per l’adozione dei relativi provvedimenti a tutela dell’identità e dell’onorabilità della Città di Fondi e, nel caso, del Mof». Intanto la comunità fondana continua ad aspettare la decisione sullo scioglimento. Era l’8 settembre 2008 quando il prefetto, Bruno Frattasi ha consegnato nelle mani del Minsitro, Roberto Maroni la relazione finale frutto dell’indagine della commisisone di accesso agli atti. Poi il ministro leghista l’ha inoltrata al consiglio dei ministri. Qui, in seguito ad una richiesta di approfondimento, il punto è rimasto bloccato, in attesa di essere riportato all’ordine del giorno.
Riccardo Antonilli

Nessun commento: