La prelevano con la forza, la portano in un casolare abbandonato e, a turno, ne abusano sessualmente. Questo l’incubo vissuto, nella serata di venerdì, dalla 25enne fondana N. S., stuprata da quattro indiani. Il “branco” di extracomunitari è stato fermato. Gli agenti della squadra volante del commissariato di Polizia di Fondi, diretto dal vice questore Massimo Mazio, intorno alle 20, si sono recati presso piazzale delle Regioni, nel quartiere Portone della Corte. Qui un’amica delle vittima dello stupro, consumato poco prima, ha chiesto l’intervento della Polizia. Gli agenti, sul posto, hanno trovato la ragazza vittima del branco in un visibile e profondo stato di prostrazione fisica e psicologica, che, in lacrime, ha riferito quanto accaduto. Una ricostruzione dolorosa, quella della vittima, che ha raccontato di essere stata prelevata con la forza e violentata, in una abitazione posta nelle vicinanze del Boschetto, un noto ristorante, ubicato sulla provinciale Fondi - Lenola. Gli investigatori, alla luce del racconto e dello stato della giovane, hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza che ha trasportato la 25enne al “San Giovanni di Dio”. Qui i sanitari l’hanno sottoposta alle cure del caso e refertata con una prognosi di sette giorni. La donna, quindi, ha indicato al personale operante il luogo dove si era consumato il barbaro evento. Immediatamente si è messa in moto la macchina delle ricerche. Non ci hanno messo molto i poliziotti a rintracciare i quattro cittadini extracomunitari, le cui fattezze fisiche corrispondevano alla descrizione resa dalla vittima. Prontamente sono stati fermati e identificati come autori della violenza sessuale di gruppo. Un’accurato sopralluogo effettuato in un secondo momento dalla Polizia scientifica nel casolare, triste scenario dello stupro di gruppo, ha consentito di rinvenire numerose tracce che hanno confermato la violenza. Tutti i reperti raccolti sono stati posti sotto sequestro. Vista la gravità degli eventi e non escludendo la possibilità di fuga da parte di tutti gli indagati, oltre alla necessità di eseguire una più attenta identificazione di due dei quattro indiani privi di documenti e di permesso di soggiorno, gli agenti guidati da Mazio hanno proceduto al fermo di tutti gli stranieri e alla successiva traduzione degli stessi presso la casa circondariale di Latina, dove restano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono state ore terribili, quelle vissute venerdì da N. S., ferite che difficilmente riuscirà a cancellare.
Riccardo Antonilli
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